Hannah Arendt e l’importanza della parola. Discorso politico, poesia, storia PDF Stampa Email

Silvia Zappulla

Abstract

Questo articolo si propone di mostrare il significato politico del concetto di storia in Arendt. Arendt considera la storia e gli altri linguaggi della narrazione dei mezzi per conservare la memoria delle azioni umane. Le azioni umane, dal canto loro, sono i segni concreti dell’esistenza degli uomini nel mondo: le azioni sono fatti politici perché riguardano la natura plurale degli esseri umani. Per questo motivo si vuol porre l’attenzione sul fatto che il concetto arendtiano di storia è basato sull’importanza della vita individuale. Arendt rifiuta un concetto di storia che sacrifica l’individuo all’impersonalità dei macro eventi. Per Arendt, al contrario, è molto importante sottolineare il valore delle storie  individuali perché in tal modo è possibile formulare un nuovo progetto politico. Leggere la storia umana come racconto delle vite dei singoli attori apre la strada a una nuova fondazione della politica nel pluralismo.

 

 

Silvia Zappulla, dottore di ricerca in filosofia presso l’Università di Siena (2010), dopo la laurea in filosofia all’Università di Catania (2005) e un corso di perfezionamento in estetica all’Università di Firenze (2007), nel 2009 è stata Visiting Fellow all’«Hannah Arendt Centre for Ethical and Political Thinking», presso il Bard College (Annandale-on-Hudson, N. Y.) e alla New School for Social Research (New York, USA). La sua attività di ricerca si rivolge all’estetica, alla filosofia politica, al pensiero tragico e a Hannah Arendt.

 

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