«Vibrations» e «ordre compliqué»: strategie per immaginare il museo postcoloniale PDF Stampa Email
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Margherita Parati, Gennaro Postiglione, Clelia Pozzi

Abstract

Negli ultimi decenni musei e biblioteche sono stati investiti da profondi processi di trasformazione. Da araldi di identità nazionali e narrative monofoniche che erano, essi sono stati progressivamente delegati a sostenere la nascita di comunità civiche plurali, in grado di rispondere tanto ai bisogni in continua evoluzione delle popolazioni quanto alla sete di «molteplicità» dell’odierna cultura transnazionale. L’articolo introduce alcune considerazioni su questa situazione, prendendo le mosse da un panorama teorico condiviso e focalizzandosi su tre concetti chiave interrelati: migrazioni, vibrazioni, molteplicità. Tale struttura costituisce un primo approccio operativo del gruppo di ricerca del Politecnico di Milano, all'interno del più generale quadro delineato dal progetto Europeo MeLa (www.mela-project.eu) – un progetto che riflette sul ruolo futuro di musei e biblioteche, con lo scopo di definire forme e strategie per la conservazione, esibizione e trasmissione di un sapere transculturale.

 

Margherita Parati è architetto e dottoranda in architettura degli interni e allestimento presso il Politecnico di Milano. Collabora, con attività di ricerca, al progetto europeo MeLA European Museums in an age of migrations.

Gennaro Postiglione è professore associato di architettura degli interni presso il Politecnico di Milano, dove svolge attività di ricerca su interni domestici, museografia e sulle relazioni tra i due ambiti. Dal 2006 è promotore di PUBLIC ARCHITECTURE @ POLIMI, un gruppo di ricerca interdisciplinare che mette l’architettura al servizio dell’interesse pubblico. È attualmente technical manager della ricerca europea MeLA: European Museums in an age of migrations (www.mela-project.eu). Tra le sue pubblicazioni: The Atlantikwall as military archaeological landscape, con Michela Bassanelli (Letteraventidue 2011); 100 houses for 100 architects (Taschen 2008); Sverre Fehn works, con C. Norberg-Schulz (Electa 2007).

Clelia Pozzi è architetto e ha conseguito un MDeSS in history and philosophy of design presso la Harvard Graduate School of Design. Collabora, con attività di ricerca, al progetto Europeo MeLA – European Museums in an age of migrations.

 

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