«Vedere le Erinni». La fantasia oratoria nel capitolo 15 del trattato Sul sublime PDF Stampa Email

Paolo Togni

Abstract

Il capitolo 15 del Peri ypsous è dedicato alla fantasia come via per il raggiungimento del sublime. Essa consiste nello stato mentale in cui viene a trovarsi chi, in preda all’entusiasmo estatico, riesce a tradurre in immagini le parole che comunica all’ascoltatore, trasformandolo, così, in spettatore. La capacità di tradurre le parole in immagini è ciò che l’Anonimo denomina «evidenza» (enargheia), e che nel caso della fantasia oratoria (propria, cioè, del logos retorico) coincide con l’abilità del retore di produrre, attraverso l’efficacia persuasiva delle proprie argomentazioni, immagini in grado di generare stupore nel pubblico. Sotto l’effetto della fantasia il buon retore trasmette all’uditorio le immagini che danno forma ai propri discorsi, allo stesso modo in cui Euripide mostra al pubblico le Erinni che perseguitano Oreste nella sua follia, e che egli stesso, per primo, vede.

 

Paolo Togni ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in storia della filosofia all’Università di Macerata. Ha studiato per un anno come visiting scholar presso la Faculty of Classics dell’Università di Cambridge ed è attualmente assegnista di ricerca all’Università di Siena, dove collabora a un progetto sulle teorie tardoantiche della provvidenza. Si è occupato a lungo di epistemologia stoica e ha pubblicato il volume Conoscenza e virtù nella dialettica stoica, Bibliopolis, Napoli 2010. Ha curato la voce stoicismo per il volume, a cura di Umberto Eco, L’Antichità – Grecia, Encyclomedia Publishers, Milano 2012.

 

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