Del divino nelle tecniche. Descrivere in stile omerico alla fine dell’antichità PDF Stampa Email
Scritto da Administrator   

Anca Vasiliu

Abstract

Lo studio propone un approccio teorico della descrizione partendo dallo scudo omerico e un’analisi di vari testi ecfrastici della tarda antichità, estratti da contesti epici o retorici, che fanno, da lontano o da vicino, riferimento al modello omerico. Lo studio si chiude sulla definizione del genere ecfrastico come espressione della concezione detta ontologica o realista del linguaggio, che tocca le questioni dell’essere, del vivente e del non-essere, dell’unico e dell’universale. Un oggetto completamente nuovo, senza alcun rapporto immanente con i dati sensibili, appare in questo luogo, creato attraverso la descrizione nella lingua. Il più delle volte questo oggetto è una sorta di «automa» della lingua, una immagine meccanica. Il linguaggio tenta di avvicinarsi, così, al vivente, dando, come sostituto, la voce al demiurgo divino, come se, per dare un’intelligibilità alle cose, il demiurgo facesse e descrivesse simultaneamente ciò che fa.

 

Anca Vasiliu è directeur de recherche al CNRS (Paris). Lavora al Centre Léon Robin de recherches sur la pensée antique (Università di Paris-Sorbonne), dove dirige un seminario dottorale. Insegna presso l’Università di Parigi I Panthéon-Sorbonne. Il suo ambito di ricerca verte intorno ai testi filosofici e retorici dell’antichità classica e tardo-ellenistica. Tra le sue ultime pubblicazioni: Dire et voir. La parole visible du Sophiste, Vrin, Paris 2008; Eikôn. L’image dans le discours des trois Cappadociens, PUF, Paris 2010 e Images de soi dans l’Antiquité tardive, Vrin, Paris 2012.

 

abbonati qui

L'EDITORE

Hjemmeside Wildberry Telefoni Internet