Zambrano, Habermas e i generi discorsivi della modernità filosofica

Robert Lane Kauffmann

Abstract

Il saggio mette a confronto le idee della filosofa spagnola María Zambrano (1904-1991) con quelle del pensatore tedesco Jürgen Habermas (1929-) sui generi discorsivi della modernità filosofica. Questi filosofi hanno le loro radici in due scuole di pensiero che si sono sviluppate contemporaneamente durante la prima metà del XX secolo: da un lato, la Scuola di Madrid, la cui figura centrale fu José Ortega y Gasset, maestro di Zambrano; dall’altro, la Teoria Critica della Scuola di Francoforte, il cui principale teorico, Theodor W. Adorno, esercitò un’importante influenza sul pensiero di Habermas. Attraverso il confronto tra le idee di Zambrano sui generi proto-saggistici come la «guida» e la «confessione» (nei suoi scritti del periodo 1934-1943) con la teoria di Habermas, esposta in un noto excursus sulla differenza generica tra letteratura e filosofia (nel suo Il discorso filosofico della modernità, 1985), questo saggio sostiene che Zambrano fu sotto certi aspetti più sensibile di Habermas allo sviluppo storico, e in particolare alla dimensione performativa, dei generi filosofici moderni.

 

Robert Lane Kauffmann è professore associato di Studi Ispanici presso l’Università Rice di Houston in Texas. Ha curato un’edizione speciale della rivista di studi francesi «L’Esprit Créateur» (Genres, Passages, Differends: Jean-François Lyotard); ha pubblicato numerosi saggi sulla letteratura latino-americana e la teoria letteraria in volumi e riviste internazionali.

 

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L'EDITORE

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