«Escritura de oído a oído»: l’estetica di María Zambrano

Lucia Parente

Abstract

María Zambrano rappresenta una delle possibili strade di un’esistenza, di un destino di donna-filosofa che ci induce a riflettere – oggi più di ieri – anche al «poder dulce de la poesía, madre de la filosofía», simile alla «escritura de oído a oído» che evoca il canto remoto proveniente dalla fonte vocalica materna. Questa tensione verso l’«átomo impalpable o inmensidad que asombra», questo impegno verso l’autentica ricerca delle infinite potenzialità della vita che restano nell’ombra, costituisce per la Zambrano un’esperienza umana indispensabile a coniugare la parola poetica con il logos, e a lasciare che la poesia sia coinvolta in una serie di metamorfosi dall’esito sempre imprevedibile, ove «la memoria de lo individual y de lo colectivo se funden», come ricorda José Ángel Valente. Ogni singola riflessione estetica dell’autrice offre, dunque, l’opportunità di un confronto costante con la nostra vita, con il nostro essere e con il nostro fare storico.

 

Lucia Parente è ricercatrice in Filosofia Teoretica presso l’Università dell’Aquila. Collabora al Proyecto de Investigaciόn (FF12009-11707) «La Escuela de Madrid» del Ministerio de Educaciόn y Ciencia di Madrid. Tra le sue ultime pubblicazioni: María Zambrano: el ritmo del silencio y la respiración de la creación (Barcellona 2011); Ortega e la «vital curiosidad» filosofica (Milano 2013).

 

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