Sull’E(r)ro(r)ismo di Etcétera e via dicendo

Juliet Steyn

Abstract

Negli ultimi dieci anni Etcetera è stato invitato a svolgere un ruolo in mostre d'arte politici - Il gruppo sono gli ultimi destinatari della seconda edizione del Premio Internazionale di Arte Partecipativa, un nuovo progetto per Bologna, Italia, gennaio 2013. www.e-flux.com/announcements/etcetera-wins-the-2013-award/ suo lavoro espone i paradossi di una prassi politicamente impegnati che critiche simultaneamente sistemi economici e profitti da loro per finanziare il suo progressismo socio-culturale. In un contesto sociale caratterizzato da deficit di politica, può il lavoro di Etcetera trasformare la sfera pubblica o solo parodia spazi politici? Il mio saggio sulla sua prassi getta una luce sulle contraddizioni, paradossi e dilemmi di artisti che lavorano oggi negli interstizi dell'arte e della politica. Esploro le inevitabili ma forse positivi contraddizioni della (h) errorism di Eccetera.

 

Juliet Steyn, già senior lecturer presso la City University – London, si occupa del ruolo delle istituzioni culturali (critica d'arte, mostre d'arte, musei ecc) sulla formazione del soggetto e dell’identità. Ha all’attivo numerose pubblicazioni su arte e critica culturale tra cui un'antologia, Other than Identity: the Subject, Politics and Art, il libro The Jew: Assumptions of Identity e una raccolta di saggi (co-curata con Nadja Stamselberg), Breaching Borders: art, migrants and waste, che uscirà nel 2014.

 

abbonati qui

L'EDITORE

Hjemmeside Wildberry Telefoni Internet