Il plagio vs. «una piacevole reminiscenza al nostro orecchio»: The Siege of Rochelle (1835) di Michael Balfe e il «lavoro culturale» della critica estetica PDF Stampa Email
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Naomi Matsumoto

Abstract

Il plagio non è solo un "peccato" estetico, offensivo verso l'originalità e le responsabilità creative degli artisti; ma ha anche dimensioni morali e culturali. In termini sociali e umani offende la verità e la fiducia, e fornisce un'arma per le "fazioni" rivali e di coloro per i quali la conoscenza è potere. Al cuore della questione c'è il problema di come una cultura possa avere un'identità artistica quando le opere rappresentative devono alludere a tradizioni comuni, pur rimanendo uniche. Questo articolo esamina queste questioni in relazione ad un'opera molto diffamata nei primi mesi del XIX secolo a Londra - The Siege of Rochelle (1835) di Balfe. Si pone, quindi, la questione dell'accusa di «prestito» all'interno di quel contesto storico, e si evidenzia il ruolo culturale che il plagio può svolgere nella ricerca della propria identità artistica.

 

Naomi Matsumoto dottore di ricerca e diplomata in canto, è associate lecturer presso il Goldsmiths College di Londra. Ha vinto diversi premi, tra cui «British Federation of Women Graduates National Award», «Gladys Krieble Delmas Foundation British Award», e «JSPS Symposium Award». Il suo campo di ricerca concerne l’opera italiana del XVII e del XIX secolo.

 

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