Rubare uno scatto: il «surrealismo musicale» di Francis Poulenc PDF Stampa Email

Alessandro Maras

Abstract

Il termine relativamente nuovo di «surrealismo musicale» descrive uno stile che, tra le due guerre mondiali, rappresenta un altro modo di pensare la composizione musicale, oltre alla dodecafonia e al Neoclassicismo. Esso scaturisce da quest'ultimo, perché lavora con materiali preesistenti, ma ha anche forti legami con il modernismo della tecnica cubista e surrealista del collage. Il termine «surrealismo musicale» è stato inventato da Theodor W. Adorno e si riferisce a una musica che giustappone frammenti di musica preesistente in una singola unità estetica: prova a disegnare nuovi significati dalla dialettica che si crea tra quei frammenti musicali.
In questo lavoro si esplora il significato di «surrealismo musicale» e i vari modi in cui Francis Poulenc (1899-1963) fa un collage musicale surrealista giustapponendo frammenti che non sono né semplici citazioni né pezzi di musica completamente nuovi - si tratta piuttosto di rappresentazioni di musica preesistente.

 

Alessandro Maras si è laureato in filosofia presso l’Università di Trieste e in musicologia presso l’Università di Roma «La Sapienza». Attualmente è dottorando in analisi delle culture musicali presso l’Università di Roma «La Sapienza» e sta lavorando al rapporto tra la poesia di Apollinaire e la musica. Ha partecipato al convegno internazionale Rethinking Poulenc: 50 Years on (Keele University, 2013) e al convegno dedicato a Nino Rota (Università di Roma «La Sapienza», 2011).

 

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