Bob Dylan dall’appropriazione alla trasfigurazione PDF Stampa Email
Scritto da Administrator   

Alessandro Carrera

Abstract

In un'intervista 2012, dopo l'uscita del suo album Tempest, Bob Dylan ha sostenuto che nel 1960, dopo la morte di un uomo di nome Robert Zimmerman (egli prima che diventasse Bob Dylan), è diventato una persona diversa, «trasfigurata» e questo è il motivo per cui ha avuto una così lunga carriera e ancora ottiene record di successi. L'uso da parte di Dylan del termine «trasfigurazione», ha una connotazione decisamente cristiana che dovrebbe essere indagata in un contesto diverso. Tuttavia, può anche funzionare come una descrizione credibile del suo processo creativo. Durante tutta la sua carriera, e soprattutto nell'ultima fase, dal 1997 fino ad oggi, Dylan ha infatti «trasfigurato» l'eredità di folk e pop americano. Da un punto di vista estetico, la trasfigurazione può essere davvero una descrizione più appropriata di quello che Dylan ha fatto negli ultimi 20 anni di appropriazione, furto, o addirittura plagio.

 

Alessandro Carrera è direttore di italian studies e graduate director di world cultures & literatures presso la University of Houston, in Texas. Ha pubblicato nei campi dell’italianistica, delle letterature comparate, della filosofia continentale, della critica musicale (classica e popolare). È autore di La voce di Bob Dylan, Feltrinelli, Milano 20112 e ha tradotto in italiano i testi delle canzoni e le prose di Bob Dylan (tutti editi da Feltrinelli). Tra le altre sue pubblicazioni: l’articolo «Oh, the Streets of Rome: Dylan in Italy», in C. J. Sheehy, T. Swiss (a cura di), Highway 61 Revisited: Bob Dylan from Minnesota to the World, University of Minnesota Press, Minneapolis MI 2009.

 

abbonati qui

L'EDITORE

Hjemmeside Wildberry Telefoni Internet