Modelli di realtà in letteratura. Una riflessione su meraviglioso e virisimile PDF Stampa Email

Roberto Gilodi

Abstract

I concetti fondamentali della Poetica aristotelica- la poesia come mimesis naturae, il verisimile, il mythos come successione ordinata dei fatti,l’ethos come marca identitaria delle dramatis personae- hanno segnato il confine tra la pratica letteraria e le altre forme di rappresentazione. Il Rinascimento si è misurato con una tradizione letteraria di cui il meraviglioso è stato uno degli elementi costitutivi. Nei Discorsi dell’arte poetica e in particolare sopra il poema eroico T. Tasso si impegna a trovare un punto di mediazione tra verisimile e meraviglioso. Gli argomenti da lui impiegati per avvalorare la possibilità di una conciliazione tra questi due poli all’apparenza inconciliabili mettono in luce il fondamento aporetico della fictio del poeta: da un lato essa è costruzione di un mondo verisimile, dall’altra è mendacium dicere. La stessa aporia si ripresenta nel romanzo di formazione: c’è un ordine che sottende la trasformazione della vita del protagonista? Nella vita reale c’è dissonanza ma, come dice K. P. Moritz nell’Anton Reiser, nella ricostruzione biografica di questa vita, operata con i mezzi della narrazione letteraria, la dissonanza si trasforma in armonia.

 

Roberto Gilodi insegna Storia della critica letteraria all’Università di Torino. E’ autore di saggi sulla nascita del romanzo moderno e si è occupato di teoria dell’interpretazione e di ermeneutica letteraria in ambito comparatistico. Ha collaborato all’edizione italiana delle opere di P. Szondi curando, con Federico Vercellone, il volume Poetica e filosofia della storia, 2001. Ha pubblicato Una vita in forma di libro. Ermeneutica e romanzo tra Illuminismo e Romanticismo, 2005 e Origini della critica letteraria. Herder, Moritz, Fr. Schlegel e Schleiermacher, 2013.

 

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