La forma della menzogna. Una riflessione su Wilde e Nietzsche

Teresa Catena

Abstract

A partire da una breve ricognizione sul tema della menzogna, il contributo prova ad analizzare l'originale posizione assunta a riguardo da Oscar Wilde. Riattraversando le pagine de La decadenza del mentire, emerge la doppia polemica imbastita dallo scrittore irlandese tanto nei confronti del realismo in arte quanto nei riguardi una malintesa interpretazione dell'assunto che sia la vita a dover imitare l'arte. In entrambi i casi, infatti, sottomettendosi a un registro riproduttivo, arte e vita finiscono col sottrarsi a quel principio creativo e menzognero che solo la vera arte sa esprimere. In questo senso, più che emblema di una concezione estetizzante, il testo di Wilde si avvicina alle posizioni che il giovane Nietzsche sostiene nell'incompiuto saggio Su verità e menzogna in senso extra-morale laddove il filosofo, facendo emergere la spinta anti-mimetica del vivente, mette in mostra la natura plastica, metaforica e radicalmente artistica dell'umano e delle sue costruzioni.

 

Teresa Catena è Professore Associato presso l'Università «Federico II» di Napoli. Ha incentrato i suoi studi su Kant, del quale ha tradotto alcuni inediti, rivolgendo inoltre la sua attenzione al ruolo che l'estetica svolge nel pensiero critico. Di questo percorso sono recente testimonianza: Sentire (Napoli, 2010), Io sono dove sento, (Milano, 2012), Kant e il cosmpolitismo del sentimento (Berlino, 2013), La posizione fenomenica e relativista di Kant nello scritto 'Del primo fondamento della distinzione delle regioni nello spazio' (Milano, 2015). Si è inoltre occupata dei temi della corporeità e del suo rapporto con le nuove tecnologie: Corpo (Napoli, 2006) e Artefatti, (Milano, 2012).

 

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