Artaud, Guénon e il simbolismo del teatro

Diego Donna

Abstract

L’articolo propone un confronto fra le posizioni di Artuaud e Guénon circa lo statuto metafisico del teatro e della rappresentazione. Viene preso in esame lo scambio diretto fra i due autori, nonché i due testi principali cui essi affidano le rispettive posizioni sulla natura del teatro (La Mise en scène et la Métaphysique e le Symbolisme du théâtre). Artaud pensa il teatro come espressione umana delle forze cosmiche attraverso cui operano i principi. Ma la traduzione scenica di tale assunto si rivelerà inadeguata rispetto alle forme della rappresentazione umana. Guénon assume tale divaricazione come il risultato di un problema mal posto: il teatro stesso è simbolo dell’illusione che regola il rapporto analogico tra i principi e la realtà fenomenica. Non si tratta dunque di ricomporre, bensì di riconoscere la necessaria distanza fra i due piani affinché una rappresentazione divenga possibile.

 

Diego Donna è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna. Si occupa di storia della filosofia moderna con particolare riferimento alla teoria della conoscenza nelle filosofie di Descartes e Spinoza. Sta attualmente lavorando a un progetto di ricerca sulla ricezione della filosofia e della critica biblica spinoziana nella prima età dei Lumi. Fra le sue pubblicazioni: La part de Descartes dans la traduction de ses Œuvres : du Discours de la méthode à la Dissertatio de Methodo, in C. Le Blanc, L. Simonutti (a cura di), Le masque de l’écriture. Philosophie et traduction de la Renaissance aux Lumières, Genève, Droz, 2015; Gnosi ed esperienza della salvezza in Spinoza, «Divus Thomas», 116, 2, Bologna, ESD, 2013; Induzione ed enumerazione in Descartes. Metodo dimostrativo e scoperta scientifica, «Dianoia», 15, Bologna, Clueb, 2010.

 

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