L’antro delle Ninfe. Da locus amoenus a locus functionalis Stampa

Patrizia Marzillo

Abstract

La descrizione dell'antro delle Ninfe, che apre il libro XIII dell’Odissea, pur volendo essere quella di un locus amoenus, non ne rispetta pienamente i canoni. Proprio per la sua ambiguità, il passo è stato oggetto dell’interpretazione del neoplatonico Porfirio che dedica all’antro un intero trattato. Nell'analizzare l’esegesi letterale e allegorica di Porfirio e come il suo commento abbia ispirato, a sua volta, un affresco dell’Ipogeo degli Aureli a Roma ed una rappresentazione scenica moderna, si cercherà di spiegare come l'ecfrasi abbia perso il suo valore estetico per acquistarne uno funzionale già presente in nuce in Omero.

 

Patrizia Marzillo è ricercatrice presso l’Università Ebraica di Gerusalemme, dove sta portando a termine un progetto sulla ricezione della filosofia presocratica nella prima età moderna; nell’ambito di esso ha pubblicato diversi contributi sulla tradizione-interpretazione dei cosiddetti poeti-filosofi in Henricus Stephanus e Giuseppe Giusto Scaligero. Si è occupata intensamente di neoplatonismo e allegoresi. La sua tesi di dottorato, pubblicata nel 2010 come monografia, è un’edizione critica (corredata di traduzione in tedesco, ampia introduzione filosofica e filologica e note di commento) dei 283 frammenti ascrivibili al commento di Proclo a Le Opere e i Giorni di Esiodo.