Pietro Ruffo: un'arte di territori sconfinati Stampa
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Stella Santacatterina (a cura di)

Abstract

Il critico e curatore d’arte Stella Santacatterina discute del lavoro dell’artista Pietro Ruffo in uno scritto, introduttivo e in una conversazione con il medesimo. I punti che emergono concernono il rapporto, tra la pratica artistica e il concetto di territorialità, l’idea di libertà e di coscienza creatrice, la consapevolezza critica dell’artista, l’impegno politico e sociale, l’importanza vitale del disegno progettuale, il ruolo dei contesti.

 

Stella Santacatterina, critica d’arte e curatrice, ha insegnato in università londinesi (ucl, University of London; Middlesex University) e ha tenuto conferenze e cicli di seminari presso la Bazalel University (Gerusalemme), la Jan van Eyck Akademie (Maastricht), il Goldsmiths College (London), la University of London (London) e la City University (London). Ha curato mostre in Europa e Medio Oriente. Collabora a riviste di teoria dell’arte e di filosofia tra cui «Third text» e «Oxford Journal of Philosophy».


Pietro Ruffo (Roma 1978) si laurea in architettura presso l’Università di Roma Tre. Nel 2003 si trasferisce presso l’ex pastificio Cerere a San Lorenzo storica residenza per gli artisti dove tuttora lavora. Tra le sue più recenti personali: roommates (macro, Roma 2010); Critica in Arte (mar, Ravenna 2009). Tra le sue più recenti collettive: Slash, paper under the knife (mad, New York 2009); The Italian Sigh (tea, Tenerife 2009); Emergency Room (pan, Napoli 2009); Cromofobie (Ex Aurum, Pescara 2009); Apocalittici e integrati (maxxi, Roma 2007). Nel 2005 Ruffo ha realizzato workshop di pittura con i bambini sopravvissuti al massacro dei terroristi ceceni nella loro scuola di Beslan, Repubblica del Nord-Ossetia-Alania, Russia. Nel 2006 realizza il progetto Wall painting realizzato in collaborazione con i pazienti dell’ospedale psichiatrico di Colmar in Francia.